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14/03/11

Il petalo

 In un mondo di parabole, di ricordi imprevisti, di regole e cortesie un petalo cede al vento leggero come un sussurro. Sospinto da una vocina ironica ma sfiatata, leggiadra ma imperfetta segue il sentiero di fiaba che la precede secondo un confine invisibile e concreto al tempo stesso. Pensa, ricorda e rilassa ogni arto, ogni istinto al suono scarlatto che proietta ogni suo simile.
E' un sorriso che lo rende affabile e distratto, diverso, arrogante, che lo rende eterno, sicuro. E padroneggia se pur per lieve istante l'arte del planaggio universale che lo sospinge non più in fondo o in alto ma nel punto contrassegnato del suo desiderio ultimo.
E' una prosa, una relazione che non può spezzarsi, un eco eterno nella grotta dei rimbombi.
Finchè fermo e giulivo poggia la sua pelle su una conca di marmo grezzo che l'accoglie. E l'occhio vispo passante del caso l'osserva ma non l'opprime, l'annusa ma non lo spegne, s'inebria e attende.

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